12 mag 2011

COME ASSAGGIARE UN MARRONS GLACES


Una volta a Marradi i marroni erano il pranzo.
E la cena.
E il pranzo del giorno dopo.
E così i montanari s’inventavano le ricette per poter variare il loro desco.
I marroni venivano cotti con l’aggiunta di sale e di erbe del bosco.
Da mangiare come minestra.
Nei giorni di festa da farci il ripieno dei tortelli.
Oppure per farcire il tacchino o il pollo o la carne.
Roba semplice.
Con il tempo arrivò un po' di ricchezza, e così si iniziò a voler fare i marroni più dolci: ci si mescolò dello zucchero e della vaniglia e divennero così buoni che persino a Parigi li vollero imitare.
E dato che Parigi è più grande di Marradi, presero un nome francese: Marrons Glacès.
Ma parigini o marradesi, quando li assaggi sono buoni uguali.



E come si giudica un marrone glassato ?
Devono essere morbidi, mai asciutti .
All’assaggio ti stupisci nel sentire un po’ crocchiare la glassa che si rompe sotto i denti: che però non sia mai troppo spessa
Poi la morbidezza della polpa della castagna ti lascia il gusto montanaro ed un po’ aspro, che deve perdersi nel dolce dello zucchero, con il gusto netto del frutto d’origine che deve rimanere presente e non esser soffocato.
Alla fine è la vaniglia che trionfa, senza lasciare traccia di grasso sul palato.