20 apr 2011

GIOVANNI PASCOLI E LE CASTAGNE

Il castagno è spesso inserito in componimenti e poemi, a testimoninaza del grande importanza sociale che questo albero ha avuto nella nostra storia.
Anche Giovanni Pascoli lo cita a più riprese.


« Per te i tuguri sentono il tumulto
or del paiolo che inquïeto oscilla;
per te la fiamma sotto quel singulto
crepita e brilla:

tu, pio castagno, solo tu, l'assai
doni al villano che non ha che il sole;
tu solo il chicco, il buon di più, tu dai
alla sua prole; »

(Giovanni Pascoli, Il castagno)



« ...Viola!... Violetta!...
Non la vedi costì? C'è da stamani.
Ce l'ha lasciata il caro zio. L'accétta!

La piglia su, domani, oggi, a due mani,
e picchia giù. Dove ella picchia, guai
a quei frassini! tristi quelli ontani!

e quei castagni! Non credevi mai,
Violetta? Lo credo! Ero il più grande!
Sono il più vecchio. Ella è per me: vedrai. »

(Giovanni Pascoli, Primi poemetti: Il vecchio castagno)

Per saperne di più, Giovanni Pascoli su WIKIPEDIA